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Dibattito in Consiglio Regionale sulla sentenza del TAR, fatti e valutazioni in merito
in questa newsletter ritengo di fare cosa utile nel riferirVi sulla questione delle sottoscrizioni irregolari di alcune liste regionali a sostegno di Chiamparino in seguito alla sentenza del TAR e del relativo dibattito nel Consiglio Regionale di questa settimana.
Come è noto, essendo stato ampiamente riportato dai mezzi di informazione, il ricorso presentato al TAR con la richiesta di annullare quattro liste è stato rigettato ed è emerso il seguente dato giornalistico “CHIAMPARINO SALVO, A RISCHIO LA LISTA DEL PD DELLA PROVINCIA DI TORINO”.
In realtà la sentenza del TAR “decidendo parzialmente e in via non definitiva” definisce “il ricorso inammissibile per difetto di interesse con riferimento alle censure dedotte in relazione alla lista regionale Chiamparino Presidente, alla lista provinciale di Cuneo PD – Chiamparino Presidente e alla lista provinciale di Torino Chiamparino per il Piemonte (Monviso) in considerazione del mancato superamento della prova di resistenza”. In sintesi per tre liste non viene accolto il ricorso perché il numero delle firme contestate non è sufficiente a far cadere la lista.
Inoltre il TAR ritiene “il ricorso ammissibile con riferimento alle censure dedotte con il terzo motivo nei confronti della lista provinciale di Torino PD – Chiamparino Presidente in considerazione del superamento, allo stato, della prova di resistenza, limitatamente alla possibilità di conseguire l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti nella sola parte relativa ai seggi assegnati alla predetta lista nella circoscrizione provinciale di Torino…”. Sempre a beneficio del lettore: per la lista di Torino PD le firme irregolari sarebbero sufficienti ad invalidare l’iscrizione e, se alla fine dell’iter giudiziario la sentenza fosse di quel genere, i Consiglieri eletti in quella lista decadrebbero.
Per quanto riguarda la parte per cui il ricorso è stato ritenuto ammissibile è stato assegnato alla parte ricorrente “il termine di giorni sessanta … per proporre querela di falso dinanzi al competente giudice civile, relativamente ai profili di falso denunciati…”.
Quanto sopra evidenzia che, al momento, dal TAR non risulta messa in discussione la legittimità dell’elezione del Presidente Chiamparino, poiché, anche se la lista del PD della Provincia di Torino fosse ritenuta irregolare, il Presidente avrebbe comunque la maggioranza di voti e di seggi in Consiglio.
Pertanto il Presidente Chiamparino ha chiuso il dibattito in Consiglio ribadendo la sua intenzione di continuare poiché non vi sono, allo stato attuale, decisioni giudiziarie che mettano in dubbio la sua legittimità.
Dal suo punto di vista dimettersi sarebbe una fuga irragionevole ed irresponsabile nei confronti della Regione Piemonte.
Io concordo con queste valutazioni e, per quanto la vicenda non sia edificante, ritengo che il nostro compito sia ora più che mai concentrarsi sul lavoro da fare e, in particolare, concludere le operazioni di messa in sicurezza delle finanze regionali. Un arresto dell’attività, causato da elezioni anticipate, avrebbe avutoconseguenze devastanti su tali obiettivi.
In aula il Presidente ha concluso con un richiamo alla priorità del lavoro, al fine di recuperare i 100.000 posti di lavoro persi dal 2008 al 2014, la cosiddetta “fase due” che tutti i piemontesi aspettano.
Questi i punti salienti che ho voluto evidenziare per chiarezza, resto come sempre a Vostra disposizione per eventuali approfondimenti e riflessioni.
Un saluto
Mario[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]