[vc_row full_width=”stretch_row” css=”.vc_custom_1508493970774{margin-top: 0px !important;margin-bottom: 0px !important;padding-top: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;background-color: #e30513 !important;}”][vc_column css=”.vc_custom_1508493977389{margin-top: 0px !important;margin-bottom: 0px !important;padding-top: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_empty_space height=”9″][/vc_column][/vc_row][vc_row][/vc_row][vc_column][/vc_column][vc_single_image image=”3622″ img_size=”full”]
Bilancio di previsione 2017: i primi segnali di ripresa
condivido con voi una sintesi dei numeri contenuti nel bilancio di previsione 2017-2019, perché tramite questi possiamo avere informazioni puntuali sullo stato di salute della Regione Piemonte, sul processo di risanamento in atto e sulle politiche di investimento che la maggioranza, con l’integrazione degli emendamenti dell’opposizione, sta promuovendo.
Il Bilancio di previsione rappresenta infatti una sorta di road map di chi governa, perché ne interpreta, suffragandoli con i numeri, sforzi e aspirazioni.
Stiamo parlando di un budget complessivo di 12 miliardi di euro, di cui 8 destinati al settore sanitario.
Partiamo prima dagli aspetti negativi, cioè dai debiti cui si deve far fronte e cui si è già posto argine in questi primi anni di governo e, a questo proposito, per sintesi cito direttamente le parole dell’Assessore al Bilancio, Aldo Reschigna: “..Sulla base dell’ultima Legge di bilancio, la Regione Piemonte deve conseguire un avanzo di 155 milioni e tagliare le sue risorse di circa 45 milioni, che potrebbero scendere a 34 per le ultime trattative in corso. Sono ricadute pesanti, cui si somma una ulteriore anomalia che riguarda solo il Piemonte, unica Regione per cui la restituzione delle quote capitali sulle anticipazioni del DL 35 entrano negli equilibri di bilancio, perché considerate un contributo. Questo porterebbe l’avanzo che dobbiamo realizzare a ben 279 milioni, una cifra enorme per noi..“ “..Nel 2018 la somma delle due quote dei disavanzi è di 683 milioni, tutte risorse distolte dalle politiche regionali. Ciò nonostante in questi anni abbiamo provveduto a ridurre le spese regionali e a coprire 115 milioni di debiti fuori bilancio, 138 milioni di passività pregresse, un miliardo di residui perenti, 487 milioni di fondi impegnati e poi cancellati nel bilancio..”.
Malgrado questo pesante fardello, che condiziona ogni iniziativa di rilancio regionale e grazie anche all’uscita dal Piano di rientro dei debiti della sanità, la Giunta ed il Consiglio hanno deciso di investire in alcuni ambiti significativi per il futuro del nostro territorio destinando in tutto – sommando quanto già previsto nel testo di Giunta agli emendamenti recepiti in aula – un totale di 100 milioni di euro aggiuntivi rispetto allo scorso anno.
I numeri più significativi a mio avviso sono:
- 25 milioni di euro per gli enti locali
- 21 milioni di euro per finanziare le borse di studio universitarie, ai quali si aggiungono altri 3 milioni sempre destinati all’EDiSU per investimenti su aule e residenze;
- 23 milioni di euro per rinnovare il parco rotabile dei mezzi per il trasporto pubblico locale;
- un finanziamento fino a 7 milioni di euro alle aziende agricole “biologiche” che non avevano ottenuto precedentemente fondi, pur rispettando i requisiti dei bandi dei Piani di sviluppo rurale dal 2007 al 2020;
- 5 milioni di euro per il sistema neve, destinati soprattutto alle stazioni sciistiche più piccole;
- 250.000 euro a sostegno delle attività delle Pro Loco;
- 1 milione di euro in più al fondo per le morosità incolpevoli;
- 250.000 euro per l’Agenzia regionale adozioni internazionali;
Infine è stato affrontato il tema degli extra Lea, dove si è trovata una soluzione equilibrata, mettendo a carico della sanità 31 milioni, mentre 39 milioni sono a beneficio delle politiche sociali. Ciò consente di coniugare il vantaggio di essere usciti quest’anno dal piano di rientro (la possibilità di procedere a nuove assunzioni e di poter attuare le iniziative necessarie alla riduzione delle liste di attesa) con la non riduzione dei servizi erogati ai cittadini.
In queste cifre si colgono due direttrici principali. La prima è la volontà di sostenere i giovani nel momento più delicato della loro vita, quello in cui la mancanza di risorse per lo studio potrebbe comprometterne il futuro: li sosteniamo perché riteniamo che la competenza dei giovani sia motore fondamentale per lo sviluppo di un territorio. La seconda è il sostegno diretto degli stessi territori, come si può evincere dagli stanziamenti per gli enti locali, per le Pro Loco, per il sistema neve e per i trasporti, perché proprio in questi ambiti si combatte la battaglia per la ripresa economica di qualunque area che cerca di uscire da un periodo di crisi.
Voglio fare mie in chiusura le parole dell’Assessore Reschigna, che ben sintetizzano gli intendimenti della Giunta e del Consiglio: “Siamo riusciti a rafforzare gli investimenti mantenendo inalterate le capacità di spesa sulle politiche fondamentali come il diritto allo studio e il sociale, ovvero ciò che fa crescere il Piemonte e lo protegge. Questo avviene senza aumentare l’imposizione fiscale e rimettendo in moto quanto occorre per sostenere la ripresa economica”.
Resto, come sempre, a Vostra disposizione per eventuali approfondimenti e riflessioni.
Un caro saluto
Mario[/vc_column_text]